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Dal 15 aprile fino al 14 maggio, in occasione dell’inaugurazione di Cascina Oremo, Palazzo Gromo Losa ospita la mostra Stati d’infanzia – Viaggio nel Paese che cresce, un percorso emozionale che accompagnerà i visitatori a riflettere sulle diseguaglianze e le marginalità vissute dai minori in Italia e sui progetti per contrastarlo.
Curata da Ilaria Prili (Akronos), la mostra presenta 80 scatti realizzati dal fotografo internazionale Riccardo Venturi e un documentario di Arianna Massimi tratti da un reportage nazionale dedicato alle disuguaglianze e alla povertĂ educativa.
Il progetto espositivo, promosso e prodotto dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del “Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile”, ha ottenuto per il suo valore la Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica e il patrocinio Rai Per la Sostenibilità ESG e, dopo Roma, raggiunge Biella per la seconda tappa di un percorso più ampio che porterà la mostra da Nord a Sud del Paese.
Come vivono i bambini e gli adolescenti in Italia oggi? Che cosa sognano e pensano? La mostra attraversa decine di “cantieri educativi” tra gli oltre 400 selezionati in tutta Italia ponendo al centro del suo viaggio il tema delle disuguaglianze e delle marginalità , dell’esclusione sociale e della dispersione scolastica. L’obiettivo è quello di mettere in luce la complessità e le difficoltà , ma anche le possibilità di rinnovamento e un cambio di rotta necessario e possibile attraverso sperimentazioni e alleanze educative che coinvolgono scuola, terzo settore istituzioni e famiglie.
In Italia 1,4 milioni di minori vivono in povertĂ assoluta e altri 2,2 milioni sono in povertĂ relativa.
La povertà educativa e quella economica si alimentano reciprocamente e si trasmettono di generazione in generazione. La povertà educativa minorile è multidimensionale, frutto del contesto economico, sociale, familiare in cui vivono i minori. Non è solo legata alle cattive condizioni economiche, ma investe anche la dimensione emotiva, quelle della socialità e della capacità di relazionarsi con il mondo e con l’apprendere.
Dalle Valli Imagna e Brembana fino a Favara e Ragusa toccando le periferie delle grandi città , il reportage affronta temi di grande attualità diventati spesso vera e propria emergenza a causa della pandemia e del lockdown. L’aumento di fenomeni legati ai disordini alimentari, alla xenofobia, alla tossicodipendenza, all’isolamento sociale con il fenomeno degli hikikomori e dei neet, al degrado delle periferie, alla violenza domestica ha fatto emergere ulteriormente la fragilità della nostra società , evidenziando come il tema delle marginalità non sia un fatto isolato ma un fenomeno sociale complesso e stratificato.
Il lavoro proposto da Riccardo Venturi, due volte Word Press Photo e una lunga esperienza sul tema dell’infanzia, e da Arianna Massimi insiste sull’invisibilità di questi temi, ponendosi in una dimensione di ascolto e rispetto.
Il documentario – visibile all’interno della mostra – racconta le esperienze e le impressioni dei protagonisti, dà parola ai ragazzi coinvolti nelle attività dei progetti sostenuti da “Con i Bambini”, esplora le nuove geografie sociali anche attraverso i contributi di personaggi di spicco del panorama educativo e sociale italiano. In mostra – tra i numerosi progetti sostenuti da “Con i Bambini” – anche alcune esperienze biellesi che insieme a Cascina Oremo rappresentano delle eccellenze nel contesto della lotta alla povertà educativa.
La mostra apre al pubblico il 15 aprile in concomitanza con l’inaugurazione di Cascina Oremo, progetto promosso dal Fondazione Cassa di Risparmio di Biella che, con un investimento di oltre 12 milioni di euro, ha ristrutturato un’antica cascina biellese per realizzare un nuovo polo educativo, sportivo, innovativo e inclusivo per la città .
Un luogo a disposizione della comunitĂ che offre spazi didattici, palestre, piscine, aule, laboratori in cui bambini con disabilitĂ e normodotati, con le loro famiglie, potranno trovare percorsi di inclusione e sviluppare il proprio talenti grazie al supporto con i diversi specialisti che operano in collaborazione con gli enti impegnati nel progetto: Coop. Tantintenti, Coop. Sportivamente, Consorzio Filo da tessere, Coop Domus Laetitiae.
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La visita alla mostra è l’occasione ideale per un weekend alla scoperta del nostro territorio. Storia e archeologia industriale, tanta natura a pochi passi dalla città con aree verdi d’eccezione come il Parco Burcina e l’Oasi Zegna, il Santuario di Oropa e gli altri luoghi dello spirito, il Ricetto di Candelo, gioiello del Medioevo splendidamente conservato, il Lago di Viverone e tanto altro ancora. Senza dimenticare i sapori della cucina piemontese, i nostri vini pregiati e il “saper fare” tessile che nel 2019 è valso a Biella l’entrata nel network delle Città Creative Unesco.
Scopri di più Biella si trova all’incirca a metà strada tra Torino e Milano.
Se arrivi in auto: Una volta raggiunto il centro ti consigliamo di salire al borgo del Piazzo con la suggestiva Funicolare (si prende in Piazza Curiel ed è gratuita). Una volta salito al Piazzo vai a sinistra, attraversa Piazza Cisterna e prosegui per circa 5 minuti a piedi fino a Palazzo Gromo Losa, che troverai alla tua destra. In alternativa puoi lasciare l’auto al “Parcheggio del Piazzo” (gratuito) salendo da Via Ivrea/Via Mentegazzi e raggiungere il borgo del Piazzo attraverso il comodo ascensore all’interno del parcheggio. Palazzo Gromo Losa sarà alla tua destra una volta giunto sul Corso del Piazzo.
Se arrivi in treno: Dalla stazione di Biella San Paolo prendi l’autobus (linee 360 e 900) e scendi in Piazza Curiel, poi sali al borgo del Piazzo con la Funicolare (gratuita). Una volta salito al Piazzo vai a sinistra, attraversa Piazza Cisterna e prosegui per circa 5 minuti a piedi fino a Palazzo Gromo Losa, che troverai alla tua destra.